Giro d’Italia: Eolo-Kometa Cycling protagonista. Lorenzo Fortunato ottimista per le prossime tappe di montagna
La Eolo-Kometa Cycling Team può ritenersi soddisfatta per i primi dieci giorni di Giro d’Italia. La giovane squadra Professional invitata dagli organizzatori tramite wild card, si è presentata al via della corsa rosa con un gruppo formato dal giusto mix tra gioventù ed esperienza, che ha permesso agli atleti di mettersi quotidianamente in luce durante le fasi della corsa, sfiorando di centrare anche il colpo grosso di una vittoria di tappa.
La settimana è volata sulle ali delle emozioni regalate dalla maglia azzurra di Vincenzo Albanese, le fughe di giornata di Samuele Rivi, Mark Christian, il secondo posto di Francesco Gavazzi nell’ottava tappa, le volate di Manuel Belletti e Vincenzo Albanese.
E ora si entra nella fase calda del Giro dove ad emettere le sentenze saranno le grandi montagne. Un terreno dove sta dimostrando di poter competere con i big il giovane Lorenzo Fortunato; corridore bolognese di 25 anni, è all’esordio nella corsa rosa ed è il meglio piazzato in classifica generale dopo 10 tappe per la Eolo-Kometa (ventottesimo posto ad 8 minuti e 28 secondi da Egan Bernal) e si è difeso benissimo sullo sterrato di Campo Felice arrivando con i migliori al traguardo.
Noi di Mondociclismo lo abbiamo raggiunto telefonicamente, queste le sue sensazioni e le aspettative per il proseguo della corsa rosa.
D: Ciao Lorenzo, innanzitutto complimenti per questo esordio al Giro e per la settimana appena trascorsa. Come ti senti?
R: “Io sto bene; ogni giorno mi sento meglio. Sono venuto al Giro con l’obiettivo di farmi vedere, magari in qualche fuga, non pensavo di rimanere davanti in salita. Il Team in ammiraglia mi sta trasmettendo tutta la loro esperienza e questo si traduce sulla strada con buone prestazioni”.
D: Lo scorso anno hai sfiorato la partecipazione al Giro mentre quest’anno sei in gruppo. Quali sono le tue emozioni, cosa vuol dire per un ciclista italiano, giovane come te, partecipare a questa corsa?
R: “Solo esserci al Giro era un obiettivo. Quando uno sta bene, ha le gambe è tranquillo ed è supportato – come lo sono io oggi – dalla squadra è molto importante per ottenere buoni risultati”.
D: In queste prime tappe hai fatto vedere che poi restare tra i migliori soprattutto quando la strada inizia a salire. Quali sono le tue aspettative e quali i sogni?
R: “Il sogno sarebbe quello di vincere una tappa, il grande obiettivo della squadra. Da parte mia cercherò di essere protagonista nelle tappe di montagna; quelle più adatte a me. Io sto vivendo giorno per giorno, senza guardare classifiche, senza lo stress del risultato ad ogni costo”.
D: Senza dubbio questo è un giro che si deciderà in salita e già questa settimana sarà già un duro banco di prova. Qual è la tappa che temi di più (se ce n’è una) e quella che invece potrebbe essere disegnata meglio per le tue caratteristiche e naturalmente per il tuo stato di forma?
R: “Sinceramente la tappa che temo di più è quella di Montalcino (ndr. 11° tappa del 19 maggio 162 km da Perugia a Montalcino) con le strade bianche. Ci sarà tanta lotta per prendere gli sterrati davanti; e ci vorrà anche un pò di fortuna. Le tappe che più mi piacciono e più mi si addicono alla mio attuale stato di forma sono quelle con arrivo a Bagno di Romagna (ndr: giovedì 20 maggio), lo Zoncolan (ndr: sabato 22 maggio) e naturalmente il tappone con arrivo a Cortina (nrd. lunedì 24 maggio)”
D: Dove ti vedi tra una settimana al secondo giorno di riposo?
R: “Io sto vivendo la corsa giorno per giorno. Non sto facendo programmi. Grazie ai preziosi consigli di Francesco Gavazzi riesco a rimanere concentrato sugli obiettivi di giornata”
D: Ti abbiamo visto tutti in tv quando la corsa rosa è transitata a San Lazzaro di Savena, e tu sei evaso dal gruppo per salutare gli abitanti della sua città. Che emozioni hai provato, cosa significa partecipare al Giro e passare sulle strade di casa da protagonista?
R: “Transitare per il mio paese è stata una grande emozione. Tutti erano lì, sulla strada, per vedere me. Sensazioni che non scorderò mai, ma che credo non scorderanno mai neppure chi era lì e che da sempre, fin da quando ero piccolo mi ha visto pedalare in bicicletta”.
Grazie Lorenzo. Buon proseguo di Giro!