Ursus Diablo: ruota da XC e Marathon. Caratteristiche
Sono resistenti, sono leggere e, nonostante siano al debutto sul mercato, hanno già vinto molto. Diablo è la ruota da XC e Marathon che rappresenta l’evoluzione delle ruote mtb da competizione. A testarle ci ha pensato il team Soudal Lee Cougan, che ha nel due volte iridato Leonardo Paez il suo atleta più rappresentativo, senza dimenticare tutti i successi ottenuti da Alexey Medvedev e compagni.
Le Diablo, disponibili con canale interno da 25 e da 30 mm, sono la massima espressione della ricerca tecnologica che Ursus sta mettendo in campo da molti anni nel settore delle ruote da agonismo per il fuoristrada.
I cerchi di altezza 19 mm, hookless e tubeless ready, sono realizzati in carbonio con finitura unidirezionale e rinforzi nelle aree di alloggiamento dei nipples. La grande affidabilità di queste ruote è data soprattutto dalla dotazione di ben 28 raggi straight pull incrociati «di terza».
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Questo particolare tipo di disposizione (ogni raggio ne incrocia altri tre) fa sì che ogni singola porzione del cerchio possa contare su almeno due raggi in trazione. Il risultato è una ruota estremamente rigida, reattiva e resistente anche alle compressioni più violente. Tutto ciò a fronte di un peso di 1,3 chilogrammi per coppia di ruote. Le Diablo sono disponibili con due tipi di mozzi di progettazione Ursus: XD 50 center lock e XD 51 con sei fori per l’innesto del disco.
Sin dall’inizio della stagione agonistica 2022 le top di gamma di Ursus sono in dotazione al team di XCM Soudal Lee Cougan e del team di XCO Torpado Ursus. Le Diablo hanno accompagnato Leonardo Paez alla conquista di numerose competizioni, fra cui la Ortler Bike Marathon, la Hero Dolomites, l’Alpen Tour Trophy e la Dolomiti Superbike. «Con queste ruote ho avuto un feeling immediato, mi fanno sentire molto sicuro nella guida – afferma il campione colombiano, vincitore di sette Hero Dolomites e tre Dolomiti Superbike -. Mi piace il fatto che il canale non sia troppo largo; un’altra cosa che apprezzo molto è la scorrevolezza, i vantaggi in gara si fanno sentire. E poi hanno il pregio della leggerezza, un fattore fondamentale quando si affrontano dislivelli molto elevati come quelli della granfondo e marathon».